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Igiene OraleIL FLUORO: che cos’è e a cosa serve?

IL FLUORO: che cos’è e a cosa serve?

Il fluoro: che cos’è?

C’è ancora molta confusione a proposito del fluoro, che spesso viene evitato e demonizzato .

Ma che cos’è esattamente il fluoro e a cosa serve?

Il fluoro è un elemento chimico che non si trova libero in natura, ma è presente in molti alimenti (pesce azzurro, acqua potabile, …).

Il fluoro: come agisce sui denti

Il fluoro ha una grande affinità con i tessuti duri, quindi anche con i denti.

Ha un ruolo fondamentale nella prevenzione delle lesioni cariose, che ricordiamo essere la patologia più diffusa al mondo.

Il fluoro agisce attraverso 3 meccanismi: 

1) Prima dell’eruzione del dente aumenta la resistenza dello smalto ancora in fase di formazione;

2) Dopo l’eruzione remineralizza il dente e lo protegge da episodi di demineralizzazione 

3) Ha una azione antibatterica e “antiplacca”

La storia del fluoro

L’uso del fluoro per la prevenzione della carie è stato studiato grazie alle ricerche di alcuni odontoiatri americani, che vollero studiare la “Macchia del Colorado“. Dopo avere visitato moltissimi bambini provenienti dalla regione di Colorado Springs, avevano notato che un’elevata percentuale di questi pazienti mostrava decolorazioni o macchie sulla superficie dei denti. Malgrado queste stranezze dentali, i bambini avevano meno carie rispetto a quelli di altre regioni americane. Il fenomeno venne perciò approfondito. 

Dopo alcune ipotesi iniziali, tra il 1920 e il 1930 decisero di mettere in relazione la concentrazione di fluoro nell’acqua con la prevenzione e l’insorgenza di malattie dentarie; tali studi mostrarono che aumentando la concentrazione di fluoro nell’acqua si assisteva ad una diminuzione dell’insorgenza della carie nei bambini, ma allo stesso tempo si assisteva ad un aumento del numero di pazienti che presentavano decolorazioni e macchie sui denti.

I ricercatori conclusero che la causa del fenomeno era l’alta concentrazione di fluoro nell’acqua potabile della regione, mentre nelle zone con concentrazioni minori non risultavano casi di macchie dentali. La causa di questa concentrazione così elevata di fluoro nelle acque della regione di Colorado Springs è la presenza di formazioni rocciose (Peak Mountain) contenenti un minerale, la criolite, costituito principalmente da fluoruri. Il perpetuarsi di precipitazioni atmosferiche in questa zona ha solubilizzato il minerale portandolo nei fiumi della regione, arricchendo le falde acquifere di questi composti.

Il fluoro: come agisce nella prevenzione della carie

Il fluoro svolge un’azione protettiva nei confronti dei denti. La presenza di ioni Fluoro sulla superficie del dente permette la formazione della fluorapatite; struttura molto più resistente della idrossiapatite (di cui sono formati i nostri elementi dentali) agli attacchi degli acidi, e quindi alla formazione di successive demineralizzazioni e conseguentemente lesioni cariose. 

Inoltre il fluoro presente all’interno del cavo orale (“assunto” mediante dentifrici e collutori) inibisce la formazione del biofilm batterico che è responsabile delle lesioni cariose. 

Forse non tutti sanno che il Ministero della Salute ha stilato un documento che contiene le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva“. Questo documento, costantemente aggiornato, affronta vari argomenti tra cui la prevenzione della carie e l’uso del fluoro.

La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie ed è necessaria per tutti gli individui. 

La fluoroprofilassi per via topica descrive tutti i mezzi di erogazione che forniscono fluoro in concentrazioni elevate alle superfici esposte dei denti (dentifricio, collutorio, gel, vernici) per un effetto protettivo locale e quindi non destinati all’ingestione. A oggi, l’effetto preventivo post-eruttivo del fluoro, ottenuto attraverso la via di somministrazione topica, è considerato più efficace rispetto a quello pre-eruttivo, ottenuto attraverso la via di somministrazione sistemica (compresse, gocce).

I mezzi di fluoroprofilassi maggiormente utilizzati sono quelli per via topica come dentifrici, collutori o gel.
Questa via di somministrazione, inoltre, è in grado di fornire concentrazioni molto più elevate di fluoro rispetto a quelle contenute, ad esempio, nell’acqua potabile.

Il fluoro: è dannoso per la salute?

Una elevata assunzione di fluoro può provocare la fluorosi. Si tratta di un difetto dello smalto legato ad una eccessiva incorporazione di fluoro nella struttura del dente che lo rende più debole e più soggetto al rischio di erosione e demineralizzazione, che si manifesta con decolorazioni e macchie sulle superfici dei denti .

Sono state condotte molte ricerche per determinare il livello di concentrazione di fluoro sicuro per la salute ed al contempo efficace per prevenire l’insorgenza di carie dentali.

Con un tipo di assunzione topica come quella del dentifricio è impossibile andare incontro a fluorosi, che si può verificare solo in seguito ad assunzione sistemica. 

Gli individui in tenera età, tuttavia, non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio, con conseguente assorbimento sistemico. Per questo dai 6 mesi ai 6 anni di età, la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1.000 ppm  di fluoro, 2 volte al giorno, in dose pea-sized. Dopo i 6 anni la fluoroprofilassi viene effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1.000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno.

Gli integratori di fluoro, invece, secondo quanto scritto nelle Linee Guida ministeriali devono essere prescritti dal pediatra solo in caso di soggetti a grave rischio di carie. 

Ho parlato di prevenzione della carie e di fluoro anche in questo articolo che trovate qui.

Esistono alternative al fluoro?

La diminuzione della diffusione della carie che si registra nei paesi industrializzati, è stata principalmente attribuita all’uso dei dentifrici fluorati. Il dentifricio rappresenta un mezzo di somministrazione di primaria importanza nella prevenzione della carie.

Oggi in commercio esistono altri sostanze che posso aiutare nella prevenzione della malattia cariosa, ma volendo rispettare quanto riportato dalla letteratura scientifica e dalle linee guida del Ministero della Salute, dobbiamo SEMPRE prediligere prodotti che contengano fluoro, senza ovviamente abusarne e senza ingerirli. 

Fluoro e dentifrici ecobio

I dentifrici ecologici sono senza dubbio interessanti per l’ambiente, ma meno per la nostra salute orale. Moltissimi di questi prodotti contengono sostanze naturali e abrasive per simulare l’atto meccanico di detersione, con aggiunta di olii essenziali per un’esperienza di lavaggio più piacevole per quanto riguarda il gusto. Sono però purtroppo, nella maggior parte dei casi, privi di fluoro o di prodotti in grado di remineralizzare e rinforzare lo smalto.

Trovate qualche informazione in più sulla scelta del dentifricio in questo articolo.

Quindi anche se le intenzioni di questi prodotti sono buone, vi invito a verificare gli ingredienti così da non mettere a rischio la salute dentale.

Per chi fosse interessato a scaricare le Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva, le trovate qui:

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2073_allegato.pdf

Spero che questo articolo possa aiutarvi a capire l’importanza del fluoro nella nostra igiene orale quotidiana e guidarvi in scelte più consapevoli.

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2073_allegato.pdf

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Mi chiamo Ilaria Carretta e sono un’Igienista Dentale. Ogni giorno mi occupo di divulgare e motivare le persone a prendersi cura della propria salute orale, in studio e online.

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